Orizzontescuola politica scolastica – Non cè separazione tra mente e corpo, non bastano due ore di educazione motoria, ripensare il ruolo della corporeità nella scuola. INTERVISTA a Elena Mignosi

Nonostante si parli molto di benessere e di crescita personale a scuola, il corpo continua a essere un grande assente nella progettazione educativa. Ma come si può educare veramente alla relazione se il contatto con gli altri corpi ci fa paura, soprattutto se sono quelli dei migranti o comunque delle persone considerate in qualche modo ‘diverse’? In questa intervista, la prof.ssa Elena Mignosi, docente di Pedagogia generale e sociale all’Università di Palermo, ci invita a ripensare il ruolo della corporeità nella scuola, denunciando la dicotomia tra mente e corpo ancora dominante nel nostro sistema educativo. Un’occasione per riflettere anche sul grande equivoco che continua a considerare le soft skills come competenze “non cognitive”, quando invece sono parte integrante dell’apprendimento. Un cambio di paradigma culturale che chiama in causa la formazione degli insegnanti, l’organizzazione scolastica e, soprattutto, la visione educativa di un Paese.

Professoressa Mignosi, possono bastare le due ore settimanali di Educazione Fisica a riequilibrare un’istruzione tutta incentrata sulle attività della mente?

No, certamente no. Così come l’insegnamento dell’Arte o della Musica richiederebbe un’impostazione laboratoriale e non esclusivamente teorica, anche il corpo dovrebbe avere uno spazio reale nel percorso scolastico senza essere confinato alla sola Educazione fisica, che spesso finisce col richiedere ai ragazzi prestazioni sportive, penalizzando quelli che tra loro non hanno un buon rapporto con la dimensione corporea.

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Orizzontescuola.it – Le scuole restino aperte tutto il giorno anche per formare i genitori, a chiederlo Maria Rita Parisi Eleonora Fortunato

Serve un lavoro di base che solo la scuola può svolgere, perciò deve essere al primo posto nell’agenda dei nostri politici. Teniamo le scuole sempre aperte, rendiamole presidi di prevenzione del disagio giovanile attraverso la formazione continua di docenti e genitori. I finanziamenti servano per armare i cervelli anziché riempire gli arsenali!”. È questo il monito che la psicologa e psicoterapeuta Maria Rita Parsi, Presidente della Fondazione Movimento Bambino Onlus e membro dell’Osservatorio nazionale su Infanzia e Adolescenza, ha lanciato nel corso dell’evento conclusivo della Settimana della Cultura classica organizzata dal Liceo Marymount di Roma dal 7 all’11 aprile 2025.

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Orizzontescuola.it – Dalle goccie, al qualè: riparte la stagione della caccia allerrore. Sono ancora attuali le 10 tesi del gruppo GISCEL? Eleonora Fortunato

Con settembre e i primi test d’ingresso tornano a fare capolino tra i fogli di scuola le prime ‘goccie’ e i primi ‘qual’è’, destinati a soccombere presto sotto l’inesorabile scure della matita rossa e blé. È anche il tempo in cui nelle sale prof si intavolano interminabili discussioni sulla maggiore o minore esecrabilità di un errore lessicale rispetto a uno strafalcione ortografico, o sull’inammissibilità di quei fantasiosi costrutti a cui sia il parlato sia la prosa giornalistica ci hanno ormai resi sempre più avvezzi. Per non parlare della punteggiatura, altro capitolo-feticcio della grammatica capace di offuscare le giornate dei colleghi più solari.

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