Orizzontescuola politica scolastica – Giannelli: Un laureato in ingegneria a Milano può facilmente trovare lavoro a 3.000 euro al mese, perché dovrebbe fare il docente precario a 1200 euro?

Negli ultimi giorni, il dibattito sulla presenza di un numero elevato di supplenti e precari nella scuola è tornato al centro dell’attenzione. Antonello Giannelli, presidente nazionale dell’Associazione Nazionale Presidi, è intervenuto su RTL1025 per analizzare la situazione e proporre possibili soluzioni.

Giannelli ha sottolineato che la mancanza di supplenti non è un problema che può essere attribuito a un singolo ministro, ma è piuttosto una questione strutturale. “Ogni anno vanno in pensione 30-40 mila unità di personale”, ha spiegato, “e questo turnover genera vuoti che vengono coperti da precari, i quali devono essere stabilizzati dopo tre anni”. La difficoltà di trovare insegnanti stabili è accentuata dalla concorrenza di altri settori, in particolare al Nord Italia, dove le opportunità lavorative in ambito tecnico-scientifico offrono stipendi significativamente più alti.

Giannelli ha messo in evidenza la disparità salariale che spinge molti laureati a scegliere carriere diverse dall’insegnamento. “Un laureato in ingegneria a Milano può facilmente trovare lavoro a 3.000 euro al mese. Perché dovrebbe accettare un lavoro precario a 1.200-1.300 euro al mese?”, ha chiesto. Inoltre, ha evidenziato che la carriera nella scuola non si basa sull’impegno, ma sull’anzianità, portando a stipendi che, dopo anni di servizio, raggiungono a malapena i 2.000 euro netti al mese.

Per affrontare questa situazione, Giannelli ha proposto un cambiamento radicale nel modo in cui vengono assunti i docenti. “La soluzione c’è: l’assunzione diretta dei docenti da parte delle scuole attraverso colloqui, come si fa in Europa”, ha affermato. Secondo lui, questo approccio permetterebbe di coprire i posti vacanti in modo più efficiente e tempestivo, evitando di aspettare fino all’ultimo momento.

Giannelli ha anche respinto l’idea che i presidi non siano in grado di selezionare il personale in modo oggettivo. “Quale preside metterebbe in classe un docente incapace?”, ha chiesto retoricamente, sottolineando che i dirigenti scolastici sono incentivati a garantire un’istruzione di qualità per non mettere a rischio il proprio posto di lavoro.

Infine, Giannelli ha lanciato un appello alla politica, sottolineando che finché ci sarà un’ideologia che considera i presidi come non oggettivi, non ci sarà alcun cambiamento significativo. “Se la scuola potesse procedere autonomamente, potrebbe coprire i posti vuoti anche sei mesi prima”, ha concluso, evidenziando la necessità di un approccio più flessibile e responsabile nella gestione del personale scolastico.

Fonte originale dell’articolo:

Continua qui:
Giannelli: Un laureato in ingegneria a Milano può facilmente trovare lavoro a 3.000 euro al mese, perché dovrebbe fare il docente precario a 1200 euro?
La pagina Feed Rss che ha generato la descrizione dell’articolo con titolo, riepilogo e collegamento all’articolo completo:
https://www.orizzontescuola.it/politica-scolastica/feed/
Fonte dell’immagine digitale:
https://www.orizzontescuola.it/wp-content/uploads/2023/11/53236527894_0f5af664d2_k.jpg

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *