In occasione del Giubileo dei Poveri, Papa Leone XIV presiede la Santa Messa nella Basilica Vaticana. Il Giubileo dedicato ai poveri si è unito alla IX Giornata Mondiale dei Poveri, istituita da Papa Francesco nel 2017 al termine del Giubileo della Misericordia. “Nelle persecuzioni, nelle sofferenze, nelle fatiche e nelle oppressioni della vita e della società, Dio non ci lascia soli. Egli si manifesta come Colui che prende posizione per noi”, dice il Pontefice nell’omelia.
Questa mattina Papa Leone è andato in Piazza San Pietro a salutare la folla già radunata all’esterno per seguire la celebrazione (circa 12.000 fedeli), fa sapere un telegram della Sala Stampa della Santa Sede.
“Quando leggiamo il Vangelo, una delle frasi che tutti conosciamo è «Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli» (Mt 5,3). Noi tutti vogliamo essere fra i poveri del Signore, perché la nostra vita è un dono di Dio e lo riceviamo con tanta gratitudine. Io vi ringrazio per la vostra presenza. La Basilica diventa un po’ piccola… Voi fate parte della Chiesa e potete seguire la Santa Messa anche dagli schermi. Partecipate con molto amore, con molta fede e sappiate che siamo tutti uniti in Cristo. Allora, celebriamo l’Eucaristia e dopo ci vediamo per l’Angelus, qui in Piazza”, ha detto questa mattina il Papa in piazza.
“Tutta la Scrittura è attraversata da questo filo rosso che narra un Dio che è sempre dalla parte del più piccolo, dalla parte dell’orfano, dello straniero e della vedova. E in Gesù, suo Figlio, la vicinanza di Dio raggiunge il vertice dell’amore: per questo la presenza e la parola di Cristo diventa giubilo e giubileo per i più poveri, essendo Egli venuto per annunciare ai poveri il lieto annuncio e predicare l’anno di grazia del Signore. Di tale anno di grazia partecipiamo in modo speciale ancora noi, proprio oggi, mentre celebriamo, con questa Giornata mondiale, il Giubileo dei poveri.”, continua il Papa.
Al Giubileo dei poveri, secondo il Dicastero per l’Evangelizzazione, stanno partecipando 10 mila pellegrini da tutto il mondo da venerdì 14 novembre, soprattutto persone in condizioni di fragilità e povertà, assistiti dalle associazioni caritative delle diocesi, volontari e operatori.
“Quante povertà opprimono il nostro mondo! Sono anzitutto povertà materiali, ma vi sono anche tante situazioni morali e spirituali, che spesso riguardano soprattutto i più giovani. E il dramma che in modo trasversale le attraversa tutte è la solitudine. Essa ci sfida a guardare alla povertà in modo integrale, perché certamente occorre a volte rispondere ai bisogni urgenti, ma più in generale è una cultura dell’attenzione quella che dobbiamo sviluppare, proprio per rompere il muro della solitudine. Perciò vogliamo essere attenti all’altro, a ciascuno, lì dove siamo, lì dove viviamo, trasmettendo questo atteggiamento già in famiglia, per viverlo concretamente nei luoghi di lavoro e di studio, nelle diverse comunità, nel mondo digitale, dovunque, spingendoci fino ai margini e diventando testimoni della tenerezza di Dio”, sottolinea Papa Leone XIV.
“Oggi, soprattutto gli scenari di guerra, presenti purtroppo in diverse regioni nel mondo, sembrano confermarci in uno stato di impotenza. Ma la globalizzazione dell’impotenza nasce da una menzogna, dal credere che questa storia è sempre andata così e non potrà cambiare. Il Vangelo, invece, ci dice che proprio negli sconvolgimenti della storia il Signore viene a salvarci. E noi, comunità cristiana, dobbiamo essere oggi, in mezzo ai poveri, segno vivo di questa salvezza”, continua il Pontefice.
“La povertà interpella i cristiani, ma interpella anche tutti coloro che nella società hanno ruoli di responsabilità. Esorto perciò i Capi degli Stati e i Responsabili delle Nazioni ad ascoltare il grido dei più poveri. Non ci potrà essere pace senza giustizia e i poveri ce lo ricordano in tanti modi, con il loro migrare come pure con il loro grido tante volte soffocato dal mito del benessere e del progresso che non tiene conto di tutti, e anzi dimentica molte creature lasciandole al loro destino”, commenta Papa Leone XIV.
Poi un pensiero “agli operatori della carità, ai tanti volontari, a quanti si occupano di alleviare le condizioni dei più poveri esprimo la mia gratitudine, e nel contempo il mio incoraggiamento ad essere sempre più coscienza critica nella società”, dice il Papa.
“Cercare il Regno Dio implica il desiderio di trasformare la convivenza umana in uno spazio di fraternità e di dignità per tutti, nessuno escluso. È sempre dietro l’angolo il pericolo di vivere come dei viaggiatori distratti, noncuranti della meta finale e disinteressati verso quanti condividono con noi il cammino. In questo Giubileo dei poveri lasciamoci ispirare dalla testimonianza dei Santi e delle Sante che hanno servito Cristo nei più bisognosi e lo hanno seguito nella via della piccolezza e della spogliazione. In particolare, vorrei riproporre la figura di San Benedetto Giuseppe Labre, che con la sua vita di “vagabondo di Dio” ha le caratteristiche per essere patrono di tutti i poveri senzatetto”, conclude infine Papa Leone XIV.
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Papa Leone XIV: Esorto i Capi degli Stati e i Responsabili delle Nazioni ad ascoltare il grido dei più poveri:
In occasione del Giubileo dei Poveri, Papa Leone XIV presiede la Santa Messa nella Basilica Vaticana. Il Giubileo dedicato ai poveri si è unito alla IX Giornata Mondiale dei Poveri, istituita da Papa Francesco nel 2017 al termine del Giubileo della Misericordia. “Nelle persecuzioni, nelle sofferenze, nelle fatiche e nelle oppressioni della vita e della società, Dio non ci lascia soli. Egli si manifesta come Colui che prende posizione per noi”, dice il Pontefice nell’omelia.
Questa mattina Papa Leone è andato in Piazza San Pietro a salutare la folla già radunata all’esterno per seguire la celebrazione (circa 12.000 fedeli), fa sapere un telegram della Sala Stampa della Santa Sede.
“Quando leggiamo il Vangelo, una delle frasi che tutti conosciamo è «Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli» (Mt 5,3). Noi tutti vogliamo essere fra i poveri del Signore, perché la nostra vita è un dono di Dio e lo riceviamo con tanta gratitudine. Io vi ringrazio per la vostra presenza. La Basilica diventa un po’ piccola… Voi fate parte della Chiesa e potete seguire la Santa Messa anche dagli schermi. Partecipate con molto amore, con molta fede e sappiate che siamo tutti uniti in Cristo. Allora, celebriamo l’Eucaristia e dopo ci vediamo per l’Angelus, qui in Piazza”, ha detto questa mattina il Papa in piazza.
“Tutta la Scrittura è attraversata da questo filo rosso che narra un Dio che è sempre dalla parte del più piccolo, dalla parte dell’orfano, dello straniero e della vedova. E in Gesù, suo Figlio, la vicinanza di Dio raggiunge il vertice dell’amore: per questo la presenza e la parola di Cristo diventa giubilo e giubileo per i più poveri, essendo Egli venuto per annunciare ai poveri il lieto annuncio e predicare l’anno di grazia del Signore. Di tale anno di grazia partecipiamo in modo speciale ancora noi, proprio oggi, mentre celebriamo, con questa Giornata mondiale, il Giubileo dei poveri.”, continua il Papa.
Al Giubileo dei poveri, secondo il Dicastero per l’Evangelizzazione, stanno partecipando 10 mila pellegrini da tutto il mondo da venerdì 14 novembre, soprattutto persone in condizioni di fragilità e povertà, assistiti dalle associazioni caritative delle diocesi, volontari e operatori.
“Quante povertà opprimono il nostro mondo! Sono anzitutto povertà materiali, ma vi sono anche tante situazioni morali e spirituali, che spesso riguardano soprattutto i più giovani. E il dramma che in modo trasversale le attraversa tutte è la solitudine. Essa ci sfida a guardare alla povertà in modo integrale, perché certamente occorre a volte rispondere ai bisogni urgenti, ma più in generale è una cultura dell’attenzione quella che dobbiamo sviluppare, proprio per rompere il muro della solitudine. Perciò vogliamo essere attenti all’altro, a ciascuno, lì dove siamo, lì dove viviamo, trasmettendo questo atteggiamento già in famiglia, per viverlo concretamente nei luoghi di lavoro e di studio, nelle diverse comunità, nel mondo digitale, dovunque, spingendoci fino ai margini e diventando testimoni della tenerezza di Dio”, sottolinea Papa Leone XIV.
“Oggi, soprattutto gli scenari di guerra, presenti purtroppo in diverse regioni nel mondo, sembrano confermarci in uno stato di impotenza. Ma la globalizzazione dell’impotenza nasce da una menzogna, dal credere che questa storia è sempre andata così e non potrà cambiare. Il Vangelo, invece, ci dice che proprio negli sconvolgimenti della storia il Signore viene a salvarci. E noi, comunità cristiana, dobbiamo essere oggi, in mezzo ai poveri, segno vivo di questa salvezza”, continua il Pontefice.
“La povertà interpella i cristiani, ma interpella anche tutti coloro che nella società hanno ruoli di responsabilità. Esorto perciò i Capi degli Stati e i Responsabili delle Nazioni ad ascoltare il grido dei più poveri. Non ci potrà essere pace senza giustizia e i poveri ce lo ricordano in tanti modi, con il loro migrare come pure con il loro grido tante volte soffocato dal mito del benessere e del progresso che non tiene conto di tutti, e anzi dimentica molte creature lasciandole al loro destino”, commenta Papa Leone XIV.
Poi un pensiero “agli operatori della carità, ai tanti volontari, a quanti si occupano di alleviare le condizioni dei più poveri esprimo la mia gratitudine, e nel contempo il mio incoraggiamento ad essere sempre più coscienza critica nella società”, dice il Papa.
“Cercare il Regno Dio implica il desiderio di trasformare la convivenza umana in uno spazio di fraternità e di dignità per tutti, nessuno escluso. È sempre dietro l’angolo il pericolo di vivere come dei viaggiatori distratti, noncuranti della meta finale e disinteressati verso quanti condividono con noi il cammino. In questo Giubileo dei poveri lasciamoci ispirare dalla testimonianza dei Santi e delle Sante che hanno servito Cristo nei più bisognosi e lo hanno seguito nella via della piccolezza e della spogliazione. In particolare, vorrei riproporre la figura di San Benedetto Giuseppe Labre, che con la sua vita di “vagabondo di Dio” ha le caratteristiche per essere patrono di tutti i poveri senzatetto”, conclude infine Papa Leone XIV.
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Papa Leone XIV: Esorto i Capi degli Stati e i Responsabili delle Nazioni ad ascoltare il grido dei più poveri
Ecco un buon articolo da https://www.acistampa.com/story/32475/papa-leone-xiv-esorto-i-capi-degli-stati-e-i-responsabili-delle-nazioni-ad-ascoltare-il-grido-dei-piu-poveri:
In occasione del Giubileo dei Poveri, Papa Leone XIV presiede la Santa Messa nella Basilica Vaticana. Il Giubileo dedicato ai poveri si è unito alla IX Giornata Mondiale dei Poveri, istituita da Papa Francesco nel 2017 al termine del Giubileo della Misericordia. “Nelle persecuzioni, nelle sofferenze, nelle fatiche e nelle oppressioni della vita e della società, Dio non ci lascia soli. Egli si manifesta come Colui che prende posizione per noi”, dice il Pontefice nell’omelia.
Questa mattina Papa Leone è andato in Piazza San Pietro a salutare la folla già radunata all’esterno per seguire la celebrazione (circa 12.000 fedeli), fa sapere un telegram della Sala Stampa della Santa Sede.
“Quando leggiamo il Vangelo, una delle frasi che tutti conosciamo è «Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli» (Mt 5,3). Noi tutti vogliamo essere fra i poveri del Signore, perché la nostra vita è un dono di Dio e lo riceviamo con tanta gratitudine. Io vi ringrazio per la vostra presenza. La Basilica diventa un po’ piccola… Voi fate parte della Chiesa e potete seguire la Santa Messa anche dagli schermi. Partecipate con molto amore, con molta fede e sappiate che siamo tutti uniti in Cristo. Allora, celebriamo l’Eucaristia e dopo ci vediamo per l’Angelus, qui in Piazza”, ha detto questa mattina il Papa in piazza.
“Tutta la Scrittura è attraversata da questo filo rosso che narra un Dio che è sempre dalla parte del più piccolo, dalla parte dell’orfano, dello straniero e della vedova. E in Gesù, suo Figlio, la vicinanza di Dio raggiunge il vertice dell’amore: per questo la presenza e la parola di Cristo diventa giubilo e giubileo per i più poveri, essendo Egli venuto per annunciare ai poveri il lieto annuncio e predicare l’anno di grazia del Signore. Di tale anno di grazia partecipiamo in modo speciale ancora noi, proprio oggi, mentre celebriamo, con questa Giornata mondiale, il Giubileo dei poveri.”, continua il Papa.
Al Giubileo dei poveri, secondo il Dicastero per l’Evangelizzazione, stanno partecipando 10 mila pellegrini da tutto il mondo da venerdì 14 novembre, soprattutto persone in condizioni di fragilità e povertà, assistiti dalle associazioni caritative delle diocesi, volontari e operatori.
“Quante povertà opprimono il nostro mondo! Sono anzitutto povertà materiali, ma vi sono anche tante situazioni morali e spirituali, che spesso riguardano soprattutto i più giovani. E il dramma che in modo trasversale le attraversa tutte è la solitudine. Essa ci sfida a guardare alla povertà in modo integrale, perché certamente occorre a volte rispondere ai bisogni urgenti, ma più in generale è una cultura dell’attenzione quella che dobbiamo sviluppare, proprio per rompere il muro della solitudine. Perciò vogliamo essere attenti all’altro, a ciascuno, lì dove siamo, lì dove viviamo, trasmettendo questo atteggiamento già in famiglia, per viverlo concretamente nei luoghi di lavoro e di studio, nelle diverse comunità, nel mondo digitale, dovunque, spingendoci fino ai margini e diventando testimoni della tenerezza di Dio”, sottolinea Papa Leone XIV.
“Oggi, soprattutto gli scenari di guerra, presenti purtroppo in diverse regioni nel mondo, sembrano confermarci in uno stato di impotenza. Ma la globalizzazione dell’impotenza nasce da una menzogna, dal credere che questa storia è sempre andata così e non potrà cambiare. Il Vangelo, invece, ci dice che proprio negli sconvolgimenti della storia il Signore viene a salvarci. E noi, comunità cristiana, dobbiamo essere oggi, in mezzo ai poveri, segno vivo di questa salvezza”, continua il Pontefice.
“La povertà interpella i cristiani, ma interpella anche tutti coloro che nella società hanno ruoli di responsabilità. Esorto perciò i Capi degli Stati e i Responsabili delle Nazioni ad ascoltare il grido dei più poveri. Non ci potrà essere pace senza giustizia e i poveri ce lo ricordano in tanti modi, con il loro migrare come pure con il loro grido tante volte soffocato dal mito del benessere e del progresso che non tiene conto di tutti, e anzi dimentica molte creature lasciandole al loro destino”, commenta Papa Leone XIV.
Poi un pensiero “agli operatori della carità, ai tanti volontari, a quanti si occupano di alleviare le condizioni dei più poveri esprimo la mia gratitudine, e nel contempo il mio incoraggiamento ad essere sempre più coscienza critica nella società”, dice il Papa.
“Cercare il Regno Dio implica il desiderio di trasformare la convivenza umana in uno spazio di fraternità e di dignità per tutti, nessuno escluso. È sempre dietro l’angolo il pericolo di vivere come dei viaggiatori distratti, noncuranti della meta finale e disinteressati verso quanti condividono con noi il cammino. In questo Giubileo dei poveri lasciamoci ispirare dalla testimonianza dei Santi e delle Sante che hanno servito Cristo nei più bisognosi e lo hanno seguito nella via della piccolezza e della spogliazione. In particolare, vorrei riproporre la figura di San Benedetto Giuseppe Labre, che con la sua vita di “vagabondo di Dio” ha le caratteristiche per essere patrono di tutti i poveri senzatetto”, conclude infine Papa Leone XIV.
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