Colpita più volte a un braccio da uno studente è finita al Pronto Soccorso
La scuola non è rimasta con le mani in mano: dopo il provvedimento disciplinare preso nei confronti del giovane studente, di sospensione con obbligo di frequenza, ha anche presentato una denuncia per infortunio su lavoro e una segnalazione ai servizi sociali.
L’episodio risale a qualche tempo fa. «Fatti violenti contro insegnanti di Piacenza, chiediamo di perseguire duramente i responsabili: i genitori rispondano delle azioni dei figli», ha detto Salvatore Pizzo, coordinatore della Gilda degli Insegnanti di Piacenza e Parma, commentando la notizia.
«È grave il fatto che uno studente aggredisca il proprio insegnante che in quanto tale rappresenta anche l’autorità statale – sottolinea Gilda – trattandosi di un soggetto minore dei 14 anni egli non è perseguibile penalmente ma certamente i genitori (o chi per essi) rispondono verso terzi dei danni prodotti dai loro figli”. La Gilda “inviterà formalmente l’Ufficio scolastico regionale dell’Emilia-Romagna e l’Avvocatura dello Stato di Bologna ad agire nelle competenti sedi giudiziarie, solitamente lo fanno solo quando si tratta di ‘andare contro gli insegnanti’ mai quando c’è da agire per tutelarli».
Lo sappiamo bene ormai, questo di Piacenza non è un caso isolato e nelle ultime settimane arriva dopo quello di Caserta, dove uno studente ha sfregiato in volto la sua insegnante, e dopo quello di Foggia, dove unpapà infuriato ha preso a pugni il vicepreside della scuola di suo figlio. E non finisce qui. Secondo quanto riportato dall quotidiano piacentino “Libertà” , in un’altra scuola media della provincia di Piacenza un’insegnante è finita nel mirino di un gruppo di mini bulli, suoi allievi. Tra le angherie a cui l’hanno sottoposta, il lancio di chewing gum(masticate) tra i capelli.
x La giunta della Provincia autonoma di Trento, avvalendosi delle prerogative assegnatele dal suo Statuto, ha approvato un disegno di legge, predisposto dall’assessore Mirko Bisesti (Lega), che prevede per una parte dei docenti delle scuole statali della Provincia la possibilità di essere selezionati e inquadrati in una posizione diversa da quella di partenza: il ddl individua infatti tre nuove figure professionali: i docenti esperti, cui affidare compiti di coordinamento della didattica, di rafforzamento dei percorsi di orientamento e di personalizzazione della didattica; i docenti ricercatori, cui affidare compiti di sviluppo di specifici progetti, di durata anche pluriennale, per il miglioramento e l’innovazione dell’offerta formativa; i docenti delegati all’organizzazione, cui affidare incarichi di diretta collaborazione con il dirigente scolastico per compiti organizzativi.
x Compiti per casa: poche cose preoccupano i genitori più di questi (lo abbiamo visto nei giorni scorsi), soprattutto se parliamo di bambini della scuola primaria e a maggior ragione se questi pargoli frequentano la scuola a tempo pieno.
x Mentre Tuttoscuola ospitava in un partecipato webinar esponenti istituzionali e sindacali di spicco per approfondire la funzione del docente tutor, il CSPI esprimeva parere sulle bozze di decreto e di circolare proprio su questa nuova figura professionale.