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Pediatria, 10 consigli per ripartire a scuola: «Adesso si va verso tre mesi intensi»
«Consigli per la ripartenza e la resilienza scolastica», a cura del pediatra Italo Farnetani, ordinario di pediatria dell’Università Ludes-United Campus of Malta
di Redazione Scuola
3′ di lettura
Archiviate le lunghe vacanze di Natale, e lo “shock” della prima campanella post Epifania, per gli studenti d’Italia si prospetta «il periodo di più intenso impegno scolastico». Uno sprint di 3 mesi, poco meno, che vanno dal rientro a scuola appena avvenuto alle vacanze pasquali di fine marzo. Si entra nel vivo dell’anno scolastico e sarà «questo impegno intenso l’aspetto caratterizzante della fase» in arrivo, «ancora più delle inevitabili e prevedibili malattie invernali», parola del pediatra Italo Farnetani, che proprio in vista della piccola “maratona scolastica” che attende bambini e ragazzi offre dieci consigli utili ai genitori per aiutare nel migliore dei modi l’attività scolastica dei figli. «Consigli per la ripartenza e la resilienza scolastica», li definisce il professore ordinario di pediatria dell’Università Ludes-United Campus of Malta.
Il decalogo
Dalla colazione alle ore d’oro per lo studio, ecco dunque cosa fare (e non fare) per affrontare al meglio le sfide di questi giorni.
1) PRIMA COLAZIONE “FURBA” – «È un momento molto trascurato e invece è importante perché deve fornire le energie per l’attività mentale richiesta nelle ore di scuola – avverte Farnetani – A colazione è importante quanto si mangia e il suggerimento è assecondare le preferenze di bimbi e ragazzi. Il top del gradimento è di solito la cioccolata spalmabile, utile perché fornisce energia in modo rapido. Come accompagnarla? In linea generale consiglio biscotti, l’ideale sarebbe la crostata al cioccolato, ma si può spalmare anche in un cornetto. In questa fase della giornata è importante che assumere nutrienti per l’apporto energetico. E per far funzionare il cervello vale la pena anche concedere una piccola trasgressione».
2) LO SPUNTINO DI META’ MATTINATA – «Altro momento clou – puntualizza il pediatra – perché fra prima colazione e spuntino si devono introdurre il 25% delle calorie giornaliere fornendo un supporto energetico per l’apprendimento scolastico. Quindi stessa linea: anche in questo caso facciamoci guidare dai gusti del bambino. Alcuni lo spuntino lo preferiscono dolce (come il classico cornetto) e altri puntano più su pizzette o schiacciatine. Giustissima la prevenzione di sovrappeso e obesità, ma cerchiamo di far mangiare i bambini in questi due momenti della mattina proprio per poterli mettere nelle migliori condizioni di imparare e massimizzare l’attività fra i banchi. Che sia preparato a casa o acquistato mentre si accompagnano i figli a scuola, consiglio uno spuntino personalizzato, richiamo agli affetti familiari, un pezzetto di casa in tasca. E quindi no alla merenda “di Stato”, cioè allo spuntino fornito dalla scuola uguale per tutti».
3) LE ORE D’ORO – Quando fare i compiti a casa? «Le ore migliori – suggerisce Farnetani – vanno dalle 15 alle 18», quindi il centro del pomeriggio. «Poi la capacità di apprendimento e memorizzazione decresce progressivamente».
4) LO ZAINO – Finiti i compiti ci vuole un ultimo, esorta il pediatra. Missione: «Preparare lo zainetto per il giorno dopo e metterlo da parte. Così non si deve pensare più alla scuola fino al mattino successivo».
5) MAI SUI LIBRI A TARDA SERA – «Mai studiare di notte». La sera inoltrata «è un momento in cui l’organismo si sta preparando al periodo di sonno perciò è quello di più basso apprendimento. Accanirsi sui libri è uno sforzo inutile è dannoso», ammonisce Farnetani.
6) LA GIUSTA DOSE DI MOVIMENTO – «È importante che bambini e adolescenti pratichino un’ora di sport al giorno almeno per 5 giorni alla settimana», evidenzia l’esperto.
7) NUOTO D’INVERNO? – «Contrariamente a quanto qualcuno crede, il nuoto si può praticare anche d’inverno, e anche nei periodi più freddi. Tra l’altro, è uno sport gradito sia ai maschi che alle femmine. È una disciplina divertente perché richiama le vacanze al mare, ma anche importante perché è una forma di prevenzione degli incidenti al mare, soprattutto considerato che un terzo dei bambini e adolescenti non sa nuotare», osserva Farnetani.
8) ARIA APERTA – «Anche nei periodi più freddi è importante stare all’aria aperta. Perciò, finiti i compiti – esorta il pediatra – è bene uscire di casa sia per combattere la sedentarietà sia per combattere l’isolamento».
9) CAPOSALDO ANTI CONTAGIO – È utile «raccomandare agli alunni l’igiene delle mani. Dopo l’aria che respiriamo è il principale veicolo di infezioni. Perciò lavarsi le mani a scuola – suggerisce il camice bianco – prima e dopo i pasti. E per chi pranza a scuola – aggiunge – sarebbe importante potersi lavare i denti dopo il pasto».
10) VENTILAZIONE E RUMORI – «Due cose che riguardano le aule: ventilazione e rumori. E’ importante aprire le finestre per garantire il ricambio dell’aria e verificare che l’aula non sia troppo rumorosa, perché gli alunni ascoltano con difficoltà l’insegnante con il rischio di diminuire l’apprendimento».
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