Il liceo Mamiani di Roma è uno dei primi ad aver iniziato l’autunno caldo delle proteste
studentesche con l’occupazione. Ma, segnala il portale Skuola.net, i rischi sono altri per gli studenti. Come scrive il sito, l’occupazione di una scuola consiste – a differenza dell’autogestione – nel prendere possesso fisicamente di un edificio scolastico, spesso sgomberando dirigente e personale docenti.
Prima di iniziare la protesta, i rappresentanti degli studenti convocano un’assemblea per
verificare l’assenso degli alunni dell’istituto. Se la maggioranza degli studenti della scuola è favorevole, si invia una comunicazione al dirigente. La scuola quindi viene occupata
e gli studenti trascorrono anche la notte all’internodell’istituto.
L’occupazione è tuttavia un’azione illegale, in particolare per il reato di interruzione di pubblico servizio, e per questi motivi il dirigente può rivolgersi direttamente alle forze
dell’ordine per porre fine all’occupazione della scuola, affinché vengano riprese regolarmente le lezioni. Gli occupanti quindi, rischiano la segnalazione e addirittura la denuncia.
Tra le novità in arrivo con la firma definitiva del CCNL 2019-21 e la sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale il ritorno della mobilità verticale per il personale ATA, la procedura che consente il passaggio all’area immediatamente successiva.
Riforma classi di concorso per la scuola secondaria primo e secondo grado: la revisione, da attuare entro il 31 dicembre 2023, diventa essenziale per implementare misure urgenti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
L’organico aggiuntivo ATA sarà prorogato fino al 2026: è quanto contiene un emendamento, a prima firma del presidente della VII commissione del Senato, Roberto Marti (Lega), approvato venerdì scorso.