Il liceo Mamiani di Roma è uno dei primi ad aver iniziato l’autunno caldo delle proteste
studentesche con l’occupazione. Ma, segnala il portale Skuola.net, i rischi sono altri per gli studenti. Come scrive il sito, l’occupazione di una scuola consiste – a differenza dell’autogestione – nel prendere possesso fisicamente di un edificio scolastico, spesso sgomberando dirigente e personale docenti.
Prima di iniziare la protesta, i rappresentanti degli studenti convocano un’assemblea per
verificare l’assenso degli alunni dell’istituto. Se la maggioranza degli studenti della scuola è favorevole, si invia una comunicazione al dirigente. La scuola quindi viene occupata
e gli studenti trascorrono anche la notte all’internodell’istituto.
L’occupazione è tuttavia un’azione illegale, in particolare per il reato di interruzione di pubblico servizio, e per questi motivi il dirigente può rivolgersi direttamente alle forze
dell’ordine per porre fine all’occupazione della scuola, affinché vengano riprese regolarmente le lezioni. Gli occupanti quindi, rischiano la segnalazione e addirittura la denuncia.
x La relazione educativa è sempre una relazione empatica e senza ombra di dubbio, empatia, scienza ed emozioni sono stati co-protagonisti in una sala gremita di circa 300 preadolescenti venerdì, 26 maggio scorso, a Brescia.
x Scendono i posti del TFA Sostegno. Il ministero dell’Università e della Ricerca ha infatti rettificato con una nota il numero dei posti dell’Università di Siena che da 460 passano a 385, rimodulando il numero totale dei posti autorizzati TFA Sostegno che passa da 29.