Il liceo Mamiani di Roma è uno dei primi ad aver iniziato l’autunno caldo delle proteste
studentesche con l’occupazione. Ma, segnala il portale Skuola.net, i rischi sono altri per gli studenti. Come scrive il sito, l’occupazione di una scuola consiste – a differenza dell’autogestione – nel prendere possesso fisicamente di un edificio scolastico, spesso sgomberando dirigente e personale docenti.
Prima di iniziare la protesta, i rappresentanti degli studenti convocano un’assemblea per
verificare l’assenso degli alunni dell’istituto. Se la maggioranza degli studenti della scuola è favorevole, si invia una comunicazione al dirigente. La scuola quindi viene occupata
e gli studenti trascorrono anche la notte all’internodell’istituto.
L’occupazione è tuttavia un’azione illegale, in particolare per il reato di interruzione di pubblico servizio, e per questi motivi il dirigente può rivolgersi direttamente alle forze
dell’ordine per porre fine all’occupazione della scuola, affinché vengano riprese regolarmente le lezioni. Gli occupanti quindi, rischiano la segnalazione e addirittura la denuncia.
Al via i concorsi scuola, con le nuove modalità previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, per l’assunzione in ruolo di oltre 30mila docenti nelle scuole di ogni ordine e grado: i bandi concorsi scuola, pubblicati questa mattina sul sito del Ministero dell’Istruzione e del Merito, prevedono la copertura di 9.
La lotta ai diplomifici non può diventare la bandiera della destra o della sinistra, perché la difesa della qualità del sistema e della giustizia per gli studenti impegnati al conseguimento del diploma rappresenta un principio di civiltà che non può diventare una prerogativa di parte.
Con il piano straordinario di vigilanza avviato dal Ministero dell’istruzione e del merito, partito nei giorni scorsi con ispezioni nelle tre Regioni (Campania, Lazio e Sicilia) dove dalla fotografia scattata dalla nostra inchiesta risiedono gli istituti più sospetti, per la prima volta si dichiara guerra a un mondo opaco, parallelo al sistema d’istruzione, di cui ne inquina i risultati.