ServizioIndagine Wep e Openjobmetis
Otto studenti e studentesse su dieci che hanno trascorso un soggiorno studio oltrefrontiera si diplomano con una votazione superiore a 80
di Redazione Scuola
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La decisione di partire per un periodo di studio all’estero rappresenta un’occasione unica di crescita, ma a volte può nascondere anche paure e timori. Tra questi, lo stereotipo più ricorrente, per studenti e soprattutto genitori, è rappresentato dal paragonare i soggiorni scolastici internazionali più a “vacanze” che ad esperienze di studio e di vita a tutto tondo. In realtà, sebbene una certa componente di divertimento sia assicurata, anche all’estero vengono richiesti impegno e costanza, così come nelle scuole nazionali.
Wep, organizzazione leader nel settore degli scambi culturali e linguistici nel mondo da ben 35 anni, in collaborazione con Openjobmetis Spa, la prima e unica Agenzia per il Lavoro quotata in Borsa italiana, presenta i dati di un’indagine relativa agli effetti positivi dei viaggi studio sulla media, il voto di maturità e la successiva carriera scolastica. Questo tipo di soggiorni, inoltre, viene considerato un valore aggiunto da parte dei recruiter, che consigliano di dare rilievo all’esperienza sul proprio curriculum vitae.
Trascorrere un periodo di studio all’estero durante l’adolescenza, infatti, si dimostra un’ottima occasione non solo per approfondire gli studi linguistici, ma anche per migliorare autonomia, senso di responsabilità e socialità senza incidere negativamente sulla media scolastica e contribuisce significativamente nello sviluppo del percorso scolastico e professionale successivo.
I risultati positivi sulla media scolastica al rientro
Nonostante studenti e studentesse al rientro dal viaggio studio possano avere una sorta di percezione di trovarsi “disallineati” rispetto al programma scolastico del proprio istituto, i dati sfatano questo falso mito delle ripercussioni negative sulla media scolastica. Ben il 45% degli studenti vede alzarsi la media del 5%, mentre il restante riesce a mantenerla costante. I rispondenti rientrati da un soggiorno studio comprovano così che si tratta di un’esperienza stimolante che permette non solo di recuperare le varie discipline, ma persino di migliorare il proprio rendimento scolastico. I risultati dell’indagine evidenziano anche che 8 rispondenti su 10 (79%) conseguono all’esame di maturità una votazione superiore ad 80. Proprio chi si è confrontato con culture e abitudini diverse dalle proprie, dimostra anche al rientro l’acquisizione di nuove competenze e un metodo di studio efficace per ottenere buoni risultati.
Gli effetti sulla scelta del percorso universitario
I vantaggi di un’esperienza di studio all’estero si riflettono anche sul proseguimento del percorso di studi, con rispettivamente il 40% e il 53% dei rispondenti che afferma che il periodo trascorso all’estero ha avuto “molta” e “abbastanza” influenza sulle scelte prese per il proprio futuro professionale. Quasi la totalità dei rispondenti (95%) che ha deciso di passare da un trimestre ad un anno all’estero durante le superiori ha poi deciso di iscriversi all’università, con il 30% che ha scelto in particolare di frequentare corsi universitari in lingua inglese. Una percentuale significativa di studenti che proseguirà gli studi ha inoltre deciso di frequentare un corso universitario in altre città europee (14,5%).
Il valore dell’esperienza all’estero sul proprio CV
Una volta concluso il percorso scolastico, l’esperienza di studio all’estero può anche agevolare l’inserimento nel mondo del lavoro. I recruiter infatti sono sempre più attenti alle competenze linguistiche dei candidati e l’inserimento del soggiorno studio nel proprio curriculum vitae è ritenuto un elemento di grande rilievo da valorizzare. Secondo i dati di una ricerca di Babbel, la piattaforma per l’apprendimento delle lingue che offre lezioni su app e live, commissionata a YouGov , la conoscenza delle lingue rappresenta infatti un plus nel mondo del lavoro: in particolare, un manager su due ritiene che l’inglese sia stato fondamentale nel corso della propria carriera per trovare un lavoro migliore o per ottenere una promozione. La ricerca riporta inoltre che la quasi totalità degli intervistati (94%) concorda sul fatto che l’esperienza formativa all’estero sia uno dei modi più indicati per migliorare il proprio livello linguistico; di questi il 50% la descrive addirittura come essenziale. «L’esperienza di studio all’estero conta tanto, è tra le prime cose che balzano agli occhi di un recruiter nel visionare un CV, soprattutto di un giovane candidato. Che si tratti di Erasmus o di vacanza studio, è sempre un valore aggiunto: sia in termini di hard skill – nel caso specifico competenze linguistiche – sia di soft skill, le competenze trasversali che spiccano in un CV solo se inserite in riferimento a una situazione di vita reale, nella quale la persona si è messa in gioco. In questi termini, un’esperienza all’estero apre la mente, allena lo spirito di adattamento e la capacità di relazionarsi: tutte abilità utili in un contesto lavorativo», afferma Elisa Fagotto, candidate manager di Openjobmetis Spa.
Non è quindi da trascurare il peso che i soggiorni studio all’estero possono avere agli occhi dei recruiter che spesso si ritrovano a confrontare diversi curriculum vitae in cui, a parità di competenze, ricercano esperienze che facciano spiccare il profilo del candidato e che possano combinare l’acquisizione di hard skill e soft skill. «I soggiorni studio all’estero durante le superiori permettono ai ragazzi di immergersi in una nuova cultura e di confrontarsi con metodi di studio diversi da quelli a cui sono abituati. Si tratta dunque di un’importante occasione per sviluppare non solo competenze linguistiche ma anche soft skills trasversali spendibili anche successivamente nel mondo del lavoro. Come testimoniano i dati dell’indagine, l’esperienza dei viaggi studio internazionali è molto formativa per i giovani proprio perché ha degli effetti positivi riscontrabili nel lungo termine, in quanto aiuta i ragazzi e le ragazze a prendere decisioni importanti per il proprio futuro (come, per esempio, il tipo di università che vorranno frequentare) sostenendo la scoperta di nuovi lati della propria identità», dichiara Diana Frattini, head of Marketing di Wep Italia. Wep offre anche quest’anno agli studenti più brillanti e meritevoli borse di studio per l’anno scolastico 2024/2025 su tutto il territorio italiano per il programma scolastico all’estero.
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