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È uno dei dottori più giovani d’Italia che bruciando le tappe fin dalle elementari è riuscito a raggiungere il traguardo accademico e professionale a un’età da primato
di Redazione Scuola
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Si laurea a vent’anni con una tesi sul Covid, e trova subito lavoro: è la storia di uno dei dottori più giovani d’Italia che bruciando le tappe fin dalle scuole elementari è riuscito a raggiungere il traguardo accademico e professionale a un’età da record. Avviene in Veneto, in provincia di Verona, e a raccontarla è il Corriere della Sera. Protagonista è il neo-dottore in Economia Aziendale Nunzio Sabino, nato il 4 marzo del 2003. Basta fare due conti per capire che il giovane non ha certo perso tempo: elementari iniziate a cinque anni, università a 17.
Tappe bruciate
Dritto come un treno verso il suo obiettivo: «Non è stato semplice essere sempre il più piccolo – racconta al quotidiano – Sicuramente ci sono insidie a ogni età, ma sono felice del mio curriculum scolastico». Archiviate le scuole medie, si iscrive al liceo scientifico internazionale delle Scienze Applicate “Carlo Anti” di Villafranca, un percorso quadriennale. «Ricordo che per fare un viaggio-studio con la mia classe – racconta – la professoressa si era dovuta recare in questura per farsi rilasciare un documento aggiuntivo per me».
Università a Verona
Intascata la maturità, Nunzio può iscriversi all’Università di Verona due anni prima, ma non sempre è facile essere uno studente così giovane: una volta, racconta, deve rinunciare a un pranzo con i colleghi perché per raggiungere il ristorante serve la macchina. Ma lui non ha ancora la patente. Mentre frequenta il primo anno di corso intanto scoppia l’emergenza Covid. Con la pandemia le lezioni sono in streaming, gli esami si fanno tutti on line. Il ragazzo non si scoraggia.
Erasmus
Dopo due anni si torna a viaggiare: lo studente dei record parte per l’Erasmus in Belgio, e ha solo 19 anni, l’età in cui molti affrontano ancora la versione di latino della maturità. Ma il Covid, oltre ad avere influenzato il suo percorso universitario, diventa anche l’argomento cui dedica la tesi di laurea triennale: un approfondimento sugli effetti della pandemia sull’economia italiana. Si laurea con 93/110, ed è una grande festa: attorno al giovane con la corona d’alloro in testa si stringe la famiglia, il padre Eustachio, suo fratello, sua sorella e anche la nonna Annunziata, salita apposta a Verona dalla sua Matera. E adesso? Nunzio, in coerenza con la sua attitudine a bruciare le tappe, ha già trovato lavoro. Al momento segue la contabilità per la compagnia aerea Air Dolomiti, e ha un contratto a tempo determinato di un anno. E, spiega a chi lo intervista, ancora una volta va di fretta: «Devo chiudere il bilancio entro fine anno», dice. La sua corsa però non si fermerà qui: nel suo futuro vede «un master all’estero, probabilmente in Germania».
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