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Ilsole24ore Università – Ricerca, Elsevier: il caso Italia. Pochi finanziamenti ma alta qualità di Redazione Scuola

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Pochi finanziamenti ma grande qualità per la ricerca accademica italiana. Il nostro Paese, infatti, ha conquistato il primato per le Scienze mediche e della salute, ma è sul podio anche per la matematica e le scienze sociali. In flessione, in Italia come nella ricerca scientifica di quasi tutti i paesi del mondo le scienze ambientali, nonostante la crisi climatica. Questo ciò che emerge dall’analisi di Elsevier, uno dei più importanti editori scientifici del mondo, con più di 3mila riviste accademiche in ogni ambito, che ha analizzato la qualità della produzione mondiale della ricerca negli ultimi 16 anni, dal 2006 al 2022, attraverso il Field Weighted Citation Index (FWCI), l’indice che permette di quantificare e comparare la qualità della produzione scientifica utilizzando come indicatore il numero di citazioni ponderato in base alla media di un determinato settore.

Il caso Italia: pochi finanziamenti ma alti standard di qualità

Se si dibatte ancora molto sulla mancanza di finanziamenti alla ricerca nel nostro Paese, la ricerca italiana dimostra alti standard di qualità, con livelli di citazioni elevati in diversi campi. Nelle Scienze cliniche in particolare il podio globale vede primeggiare il Regno Unito, ma al secondo posto c’è l’Italia, seguita dalla Francia. Nel nostro Paese, inoltre, non solo tali scienze superano il punteggio di 1.5, posizionandosi molto al di sopra della media mondiale, ma sono anche in crescita. Se guardiamo poi alle Scienze mediche e della salute, il primato spetta all’Italia che si fa notare per la crescita anche il settore del Business, seppure con un FWCI leggermente inferiore. Italia sul podio anche per la matematica, insieme a Regno Unito, Germania. Le Scienze umane e sociali mostrano a loro volta una progressiva ripresa, dopo una decisa flessione nel 2019. In particolare, nelle Scienze sociali, in tre paesi si rintraccia un trend positivo: Cina, Italia e soprattutto India si pongono in controtendenza rispetto al resto dei Paesi presi in esame, dove l’FWCI tende a mantenersi intorno agli stessi livelli negli anni. Lo stesso accade per le Scienze umane, dove però la forbice si fa più ampia, sia rispetto a quei Paesi con valori positivi, sia per quelli con trend negativi. In ogni caso, qui è la Cina a trainare la classifica in termini relativi. Non mancano tuttavia alcune note dolenti: Scienze ambientali e soprattutto Ingegneria, infatti, registrano una decisa riduzione delle citazioni nel 2022, una tendenza già registrata nel 2019 e che si mostra nella sua portata soprattutto se mettiamo i dati più recenti a confronto con quelli del 2014, quando queste discipline avevano toccato il loro acme. In ogni caso, l’Italia si conferma uno dei Paesi più rilevanti nella ricerca su scala internazionale, per quanto sia a questo punto urgente una riflessione sulle ragioni per cui siano in evidente difficoltà ambiti disciplinari così importanti per conseguire i risultati attesi rispetto agli obiettivi di sostenibilità condivisi con la comunità globale. E non solo: l’impulso alla ricerca potrebbe infatti rappresentare un volano per la realizzazione del PNRR e la messa a frutto degli investimenti e degli aiuti internazionali. “Sviluppo, uguaglianza, pace e sostenibilità: si possono riassumere così i 17 Sustainable Development Goals che insieme rappresentano la meta dell’Agenda 2030. In questo percorso comune, la ricerca svolge un ruolo essenziale. L’indagine sulla qualità della produzione scientifica in Europa ci mostra che laddove l’Europa mostra cedimenti, altri Paesi si affacciano con decisione sulla scena mondiale. E il loro ruolo nella ricerca potrebbe dettare in futuro le regole del gioco in termini di sviluppo economico e sociale”, commenta Claudio Colaiacomo, Vice President for Academic Relations di Elsevier.

Il panorama globale: cambiano gli equilibri

Secondo il rapporto di Elsevier, si nota come sia ll’India a spiccare tra gli altri per le maggiori variazioni dell’indice nel tempo: a fronte di un andamento abbastanza omogeneo dei Paesi negli anni presi in considerazione dall’indagine, il Field Weighted Citation Index in India si espande in maniera significativa proprio nel 2022, in particolare rispetto alle aree Business, Scienze ambientali, Scienze umane, Ingegneria, Scienze fisiche e Matematica, dove i livelli di citazioni superano ampiamente la media mondiale. Il Paese si allinea con i livelli globali per quanto riguarda Scienze sociali, Scienze cliniche e Scienze biologiche, mentre si osserva una flessione importante rispetto a Scienze mediche e della salute. Se dunque in passato era l’India ad avere le minori citazioni, la crescita dell’ultimo anno spinge all’ultimo posto il Giappone, che mostra un andamento abbastanza uniforme nel tempo e che non si allontana in maniera significativa dalla media mondiale. La Cina, a differenza degli altri Paesi presi in esame, mostra un andamento molto eterogeneo per settore scientifico, con un FWCI decisamente più alto per le Scienze umane e ambientali, ma con livelli comunque notevoli per quanto riguarda le Scienze sociali e fisiche. In calo la Matematica. Infine, se gli Stati Uniti all’inizio degli anni ’10 prevalevano a livello globale, nel 2022 hanno visto la loro ricerca segnata da una contrazione drammatica, per cui si osserva un’ampia forbice nei livelli di citazioni soprattutto per quanto riguarda Business, Scienze sociali, Scienze fisiche, Ingegneria e Matematica. Se comunque l’FWCI resta superiore alla media mondiale, è tuttavia evidente un radicale cambiamento di tendenza.

In Europa il Regno Unito è la punta di diamante

Stringendo il focus sull’Europa, il Regno Unito la fa da padrone con livelli di citazioni medi nel tempo elevati in tutti i campi e, in particolare, nelle Scienze cliniche. Tuttavia, tolta la punta di diamante delle Scienze cliniche, dove il Paese mostra continuità negli anni, è riconoscibile una flessione lieve ma costante in tutti i settori e con una forbice molto ampia tra il 2014 e il 2022 nelle Scienze ambientali. La Germania, pur con numeri inferiori, mostra un andamento nel tempo simile a quello del Regno Unito, con le Scienze cliniche che appaiono l’ambito privilegiato mentre tutti gli altri sono in calo: colpisce vedere come siano Scienze fisiche, ambientali e Ingegneria a mostrare la flessione maggiore. Anche in Francia sono le Scienze cliniche a prevalere, unico settore a superare un punteggio di 1.5 e a crescere nell’ultimo anno preso in considerazione, insieme alle Scienze mediche e sociali, che però sono ancora molto indietro in termini di numeri assoluti. E se Scienze umane, sociali, biologiche e Business restano pressappoco stabili, anche in Francia gli FWCI di Scienze ambientali, Scienze fisiche e Ingegneria calano drasticamente.

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