Atti e normativa

20 Ottobre 2020

Domande e risposte sulla scuola, dopo il nuovo Dpcm

Le secondarie possono rimodulare ulteriormente gli orari per evitare assembramenti negli orari di punta


di Valentina Santarpia

Il nuovo Dpcm entrato in vigore alla mezzanotte tra domenica 18 ottobre e lunedì 19 tocca anche il mondo della scuola. «Un asset fondamentale», ha detto il premier Giuseppe Conte in conferenza stampa, seguendo la linea della ministra Lucia Azzolina che nei giorni scorsi ha sempre ribadito «La scuola non si tocca». Ma alcuni «aggiustamenti» sono stati accettati, soprattutto per ridurre l’impatto degli studenti delle superiori sui mezzi pubblici locali.

Quale sarà l’orario di ingresso a scuola?
In una prima versione della bozza del decreto, si era parlato di ingresso alle 11. Un posticipo dell’inizio delle attività scolastiche che era stato giudicato eccessivo anche dai dirigenti scolastici. Nella versione definitiva del DPCM, si parla di ingresso non prima delle 9, ovvero dalle nove in poi. Una smussatura per evitare l’assembramento dell’ora di punta senza scivolare troppo nella mattinata.

Ci saranno doppi turni?
Probabilmente sì. Nel DPCM si chiede di «modulare ulteriormente la gestione degli orari di ingresso e di uscita degli alunni, anche attraverso l’eventuale utilizzo di turni pomeridiani», esplicitamente. Significa che per evitare che i ragazzi affollino strade e mezzi pubblici li si manderà a scuola scaglionati, anche di pomeriggio, anche dividendo le classi tra mattina e pomeriggio, se necessario.

Ci saranno lezioni a distanza?
Molto più che adesso. Il provvedimento parla di «forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica» e prevede che la didattica a distanza possa essere incrementata, pur rimanendo complementare a quella in presenza. Del resto, il protocollo per la riapertura della scuola prevedeva già la didattica integrata, cioè una didattica che prevedesse momenti in presenza e momenti a distanza. E in questo senso si erano organizzati già molti licei, organizzando ad esempio la turnazione degli studenti delle classi, dividendole per rispettare il distanziamento, o allestendo in aule apposite lezioni a distanza da trasmettere anche a chi stava a casa. Adesso semplicemente viene incentivata e rafforzata questa modalità, ma lasciando sempre ai presidi la scelta finale.

Quando entreranno in vigore le nuove regole?
Il ministero ha chiarito lunedì che il provvedimento entrerà in vigore per le scuole da mercoledì 21 ottobre. Le norme saranno valide fino al 13 novembre.

Le nuove regole valgono per tutti gli istituti secondari di II grado?
Ni. Nel senso che il DPCM precisa che la riorganizzazione dipende dalla necessità di contrastare la diffusione del contagio, «previa comunicazione al Ministero dell’Istruzione da parte delle autorità regionali, locali o sanitarie delle situazioni critiche e di particolare rischio riferite agli specific contesti territoriali». Attualmente la situazione è piuttosto critica sull’intero territorio nazionale, ma la specifica ammorbidisce la prescrizione: le scuole dovranno quindi attivarsi e rimodulare le attività sempre sulla base di un rischio, non di default.

Le uscite didattiche si potranno fare?
Il ministero aveva già chiarito che mentre le gite sono abolite, potranno continuare ad essere svolte le «ordinarie attività didattiche organizzate dalle scuole in spazi alternativi ubicati all’esterno degli edifici scolastici per prevenire e contenere la diffusione del contagio e favorire il distanziamento fisico in contesti di azione diversi da quelli usuali».

Le riunioni degli organi collegiali possono avvenire in presenza?
Sì, «possono essere svolte in presenza o a distanza sulla base della possibilità di garantire il distanziamento fisico e, di conseguenza, la sicurezza del personale convocato».

Le elezioni dei rappresentanti si possono fare a distanza?
Sì, «il rinnovo degli organi collegiali delle istituzioni scolastiche può avvenire secondo modalità a distanza nel rispetto dei principi di segretezza e libertà nella partecipazione alle elezioni».

Gli istituti possono essere usati nel pomeriggio per le attività extrascolastiche?
Sì, «l’ente proprietario può autorizzare, in raccordo con le istituzioni scolastiche, l’ente gestore a utilizzarne gli spazi per l’organizzazone e lo svolgimento di attività ludiche, ricreative ed educative, non scolastiche né formali, senza pregiudizio alcuno per le attività delle istituzioni scolastiche medesime. Le attività dovranno essere svolte con l’ausilio di personale qualificato, e con obbligo a carico dei gestori di adottare appositi protocolli di sicurezza conformi alle linee guida e di procedere alle attività di pulizia e igienizzazione necessarie».

Cosa cambia per le scuole primarie e secondarie di primo grado?
Niente, per ora la didattica resta in presenza.

Domande e risposte sulla scuola, dopo il nuovo Dpcm
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