Blog del Docente

14 Maggio 2018

Diplomati magistrali: la continuità didattica non è a rischio

Diplomati magistrali: la continuità didattica non è a rischio

14 May 2018

Tutti i partiti chiedono un provvedimento legislativo di urgenza

Nell’incontro con la Lega e il PD per cercare soluzione al problema dei diplomati magistrali i sindacati rappresentativi della scuola (assente lo Snals) hanno messo i primi puntini sulle i: provvedimento legislativo di urgenza (come ormai chiedono tutti) “a beneficio di tutti coloro che stanno oggi prestando servizio nella scuola primaria o dell’infanzia in quanto assunti negli anni scorsi a seguito di provvedimenti cautelari”.

Non dovrebbe esserci sostegno, dunque, per tutti gli iscritti con riserva nelle GAE, ma soltanto per chi, tra loro, sta prestando servizio.

L’obiettivo è difendere chi sta lavorando, però “tenendo altresì conto dei diritti di eventuali contro interessati”: la solita formula ambigua che rimanda la responsabilità finale al Parlamento.

In qualche modo tutti i partiti, tenendo conto dell’input sindacale, hanno preso ufficialmente posizione presentando alle Camere proposte di legge (PD), mozioni (Lega e Forza Italia) o interpellanze (Fratelli d’Italia).

Manca ancora la proposta del Movimento 5 Stelle che, comunque, in campagna elettorale aveva  chiesto, come tanti, di salvare il posto ai diplomati magistrali ammessi in GAE con riserva.

Spulciando tra mozioni e interpellanze si prospettano effetti negativi un po’ catastrofici in caso di mancata soluzione, come, ad esempio, il pericolo di interruzione della continuità didattica e la perdita della validità dell’abilitazione dei vecchi diplomati magistrali.

Ma non ha senso parlare a metà maggio di continuità didattica compromessa nella  scuola primaria, che entro la prima decade di giugno finirà le lezioni. Come non è assolutamente vero che la cancellazione dalle GAE comporterebbe “l’impossibilità di lavorare sia nelle scuole pubbliche che in quelle paritarie, posto che l’affermata assenza di abilitazione precluderebbe qualsiasi attività di insegnamento”(sic).

Fonte dell’articolo: Tuttoscuola.com



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