La nuova sentenza rischia di offuscare l’immagine e la credibilità dello stesso Consiglio di Stato Mentre…
4 Marzo 2019
Diplomati magistrali fuori dalle GAE: la pietra tombale del Consiglio di Stato
La sentenza con cui il Consiglio di Stato ha confermato nei giorni scorsi l’esclusione dei vecchi diplomati magistrali dalle Graduatorie ad Esaurimento (GAE)
Si può ritenere la pietra tombale sulla rivendicazione sostenuta da alcuni anni da parte di decine di migliaia di insegnanti e dai sindacati della scuola. Conviene puntare sulla preparazione al concorso straordinario, come approfondiamo sotto.
L’Adunanza plenaria del Consiglio ha confermato che “il possesso del solo diploma magistrale conseguito entro l’anno scolastico 2001/2002 non costituisce titolo sufficiente per l’inserimento nelle graduatorie ad esaurimento del personale docente ed educativo”.
La nuova sentenza, nel confermare definitivamente l’esclusione dei diplomati magistrali non laureati dalle GAE, preclude per loro la possibilità di accedere ai ruoli di scuola dell’infanzia e di scuola primaria tramite graduatoria, obbligandoli a passare dai concorsi per essere assunti definitivamente nelle scuole statali.
Di fronte alla sentenza vi sono stati esponenti politici, come, ad esempio, l’on. Bond di Forza Italia che, facendo proprie le dichiarazioni dell’assessore regionale del Veneto Elena Donazzan, hanno rivendicato soluzioni politiche dell’intricata vicenda.
Il ministro Bussetti ha implicitamente risposto a quella rivendicazione, ricordando che la decisione del Consiglio di Stato sui diplomati magistrali “conferma la bontà e la lungimiranza delle decisioni
prese dal Governo e dalla maggioranza con il Decreto Legge Dignità a tutela di questi lavoratori”.
“Grazie alle norme varate – ha osservato Bussetti – il personale infatti è stato messo nelle condizioni di partecipare a un concorso semplificato che consentirà agli interessati di accedere all’immissione in ruolo”.
Le soluzioni politiche, dunque, ci sono state. Sono infatti già avviate le procedure del concorso straordinario non selettivo che dovrebbe immettere in ruolo circa 48 mila diplomati magistrali che hanno svolto una certa quantità di servizio.
È imminente anche il varo di un concorso ordinario aperto anche a tutti i vecchi diplomati magistrali.
Nessuna scorciatoia, dunque, ma un’opportunità che non escluderà nessuno.
Basterà per portare serenità tra le migliaia di diplomati magistrali, delusi, ancora una volta dal no del Consiglio di Stato?

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