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La prima selezione prevista dal Piano ne doveva prevedere 30mila. La nuova road map include 20mila assunti nel 2024, altrettanti nel 2025 e 30mila nel 2026
di Eugenio Bruno e Claudio Tucci
2′ di lettura
Quando si dice che la pazienza è la virtù dei forti. Come quella dimostrata dai precari della scuola che da circa un anno attendono la partenza di una nuova stagione di concorsi a cattedra. Adesso ci siamo. Entro Natale il ministero dell’Istruzione e del merito emanerà la prima selezione. L’attesa non è trascorsa invano. A disposizione ci saranno 44.654 cattedre al posto delle 30.216 annunciate in un primo momento, grazie ai 14.438 posti liberi (e autorizzati a essere coperti stabilmente) che si aggiungeranno attraverso un Dpcm di prossima emanazione. Immutata invece la platea: i docenti già abilitati o in possesso dei 24 Cfu acquisiti entro il 31 ottobre 2022 o con un triennio di servizio nelle scuole statali negli ultimi cinque anni (di cui almeno uno sulla classe di concorso per la quale intendono partecipare). Per i posti di sostegno serve la specializzazione. L’obiettivo, rivisto anch’esso nel corso delle trattative con Bruxelles, è di assumerne a settembre prossimo almeno 20mila.
La seconda selezione Pnrr (anche questa soggetta al regime transitorio) scatterà in autunno 2024. A questo nuovo concorso (i posti a disposizione non sono ancora stati definiti) potrà partecipare anche chi avrà nel frattempo concluso la prima parte del nuovo percorso abilitante (30 Cfu) in rampa di lancio.
Ed è proprio la necessità di far partire il nuovo sistema di abilitazione, anch’esso previsto dal Pnrr, vale a dire laurea+60 Cfu, ha prodotto un allungamento dei tempi dei concorsi. Il nuovo obiettivo concordato con l’Europa è di inserire almeno 20mila docenti di ruolo entro settembre 2025. La terza selezione Pnrr dovrebbe partire ad agosto 2025, e qui entra in vigore il regime ordinario, esaurita la fase transitoria: potranno infatti partecipare esclusivamente i docenti già abilitati o che si saranno abilitati con i percorsi da 60 Cfu (è comunque prevista una riserva di posti per i precari “storici”). Entro giugno 2026 vanno assunti stabilmente almeno 30mila docenti, in modo da completare, con un anno di ritardo, il piano di 70mila docenti inseriti complessivi contenuto nel Pnrr (e non modificato da questa revisione).
Ma torniamo alla prima selezione che arriverà entro Natale. Ci sarà una unica prova scritta per tutte le classi di concorso, computer based, con 50 domande a risposta multipla, e un orale dove si accerteranno conoscenze e competenze del candidato sulla disciplina che andrà a insegnare. Nei bandi sarà prevista una riserva pari al 30% dei posti destinata a coloro che hanno svolto un servizio nelle istituzioni scolastiche statali di almeno tre anni scolastici, anche non continuativi, negli ultimi dieci. Le graduatorie avranno validità annuale a decorrere dall’anno scolastico successivo a quello di approvazione e perderanno efficacia con la pubblicazione di quelle del concorso successivo.
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Insegnanti precari, concorsi per 44mila posti
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