Contratto scuola: l'equiparazione con gli stipendi europei è molto lontana
29 January 2018
Gli stanziamenti inadeguati rimane un problema serio
Dopo l’atto di indirizzo ora si cerca di impartire all’ARAN nuove istruzioni, un’operazione che sembra lontana dalla reale volontà di migliorare il percorso contrattuale. Anche sul piano economico ci allontaniamo dall’idea che ha campeggiato per parecchio tempo per l’equiparazione con gli stipendi europei, e circa il potere dei dirigenti scolastici un altro fuoco di paglia, sia perché gli stessi sono poco considerati per il loro status economico nei rapporti con gli altri livelli di dirigenza dello stato, anche se un contentino è arrivato, extracontrattuale, dalla legge di stabilità, sia per la mancanza di reale autonomia d’azione.
I sindacati sono così tornati alla ribalta e in un documento unitario parlano di riconquista degli spazi di democrazia pesantemente ridotti dalla legge 107. Si imputa a questa svolta politica la volontà di fare della scuola un “quasi mercato”, mettendo le istituzioni in competizione per accaparrarsi risorse economiche e clienti, ma sul piano degli stipendi spuntano 85 euro di aumento che si vorrebbero per tutti, mentre dall’altra parte si insiste per diversificare parte del salario per premiare le performance individuali.
Il mantenimento degli scatti di anzianità serve a compensare il precariato che nonostante le pur numerose assunzioni rimane ancora alto, oltre a far pensare ad una carriera che ancora non sembra volersi costruire. Anche eventuali risorse esterne, secondo i sindacati, dovrebbero afferire alla contrattazione, comprese le card per l’autoaggiornamento, ed in quest’ottica dovrebbero essere definiti i criteri per l’attribuzione di compensi che i sindacati definiscono legati “all’esperienza” o alla “valorizzazione professionale”, ma non alla valutazione.
x La giunta della Provincia autonoma di Trento, avvalendosi delle prerogative assegnatele dal suo Statuto, ha approvato un disegno di legge, predisposto dall’assessore Mirko Bisesti (Lega), che prevede per una parte dei docenti delle scuole statali della Provincia la possibilità di essere selezionati e inquadrati in una posizione diversa da quella di partenza: il ddl individua infatti tre nuove figure professionali: i docenti esperti, cui affidare compiti di coordinamento della didattica, di rafforzamento dei percorsi di orientamento e di personalizzazione della didattica; i docenti ricercatori, cui affidare compiti di sviluppo di specifici progetti, di durata anche pluriennale, per il miglioramento e l’innovazione dell’offerta formativa; i docenti delegati all’organizzazione, cui affidare incarichi di diretta collaborazione con il dirigente scolastico per compiti organizzativi.
x Compiti per casa: poche cose preoccupano i genitori più di questi (lo abbiamo visto nei giorni scorsi), soprattutto se parliamo di bambini della scuola primaria e a maggior ragione se questi pargoli frequentano la scuola a tempo pieno.
x Mentre Tuttoscuola ospitava in un partecipato webinar esponenti istituzionali e sindacali di spicco per approfondire la funzione del docente tutor, il CSPI esprimeva parere sulle bozze di decreto e di circolare proprio su questa nuova figura professionale.