ServizioI nodi dell’Istruzione
Per Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief «la soluzione può essere solo il doppio canale». Problemi da affrontare, le misure per il sostegno e il personale Ata
di Redazione Scuola
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Il 2024 sarà l’anno dei concorsi e delle assunzioni nella scuola? Sembra proprio di sì, secondo il sindacato Anief che ricorda che sono previsti due procedure Pnrr per i docenti: uno subito con domande entro domani (9 gennaio) e il secondo bando da pubblicare in estate a chi entro giugno conseguirà i 30 Cfu. E c’è anche il concorso per dirigenti scolastici, per il quale candidarsi entro il 17 gennaio per coloro che vranno già svolto 5 anni di servizio. Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, però «i concorsi sono sicuramente un’opportunità ma non sono la soluzione al precariato. Siamo convinti che i concorsi non siano la strada per combattere il precariato. La soluzione – dice il sindacalista – può essere solo il doppio canale, lo avevamo detto lo scorso anno, purtroppo poi in Commissione europea è saltato tutto. Speriamo che la proposta della senatrice Bucalo sul doppio canale possa avere un iter accelerato in Parlamento per essere approvata entro quest’anno».
Risposta all’Europa
Pacifico ricorda che «l’Italia deve dare una risposta dimostrando che le misure adottate contro l’abuso dei contratti a termine sono efficaci, se non lo farà dovrà cambiare idea anche la Commissione che gestisce i concorsi Pnrr. Dalla legge 107, quando furono banditi i primi concorsi straordinari, il numero dei precari è aumentato del 200%. A noi risulta, tra l’altro, che i precari con 36 mesi di servizio siano più di 400mila. Ricorrendo in tribunale» con due ricorsi specifici, perché «questi 400mila potrebbero richiedere una mensilità per ogni annualità di contratto come risarcimento. Noi come Anief la vorremmo tradurre nel prossimo Contratto con una specifica indennità pari a quanto ha detto la Cassazione». Il sindacato autonomo sa bene che le sue battaglie continueranno per tutto il 2024. «Il 2023 – dice Pacifico – si è chiuso con 12 milioni di euro di risarcimento dati a più di 3000 ricorrenti di Anief in tutta Italia». Per i diritti degli alunni più fragili, di tutti quelli che si avvalgono del sostegno, è stata attivata «la campagna NonuneurodimenoconAnief. Continueremo con la campagna informativa, abbiamo fatto 600 assemblee nell’ultimo quadrimestre nel 2023».
Sostegno
Nel 2024 è previsto anche il IX ciclo del Tfa Sostegno, con probabili novità sulla distribuzione dei posti: «La pianta organica dell’organico di diritto – continua il leader Anief – dovrebbe salire a 126mila unità. Ci sarà un nuovo Tfa e abbiamo chiesto al ministero dell’università e della ricerca di allineare i posti rispetto alle esigenze. Abbiamo vinto di recente al Tar che obbligherà il ministero nel prossimo mese a fornirci l’istruttoria che non rispetta la legge: i posti devono essere dati in base alle effettive esigenze e non in base all’offerta degli atenei. Un problema che porta poi alla penuria di insegnanti di sostegno specialmente al Nord». Il sindacato si sta impegnando da tempo per la conferma delle immissioni in ruolo da GPS di prima fascia sostegno. «Stiamo caldeggiando al Milleproroghe. Se non si faranno avremo sicuramente molti posti scoperti. Abbiamo poi proposto di fare la parte didattica del Tfa online. Questo permetterebbe di aprire i numeri. Ci sono 100mila insegnanti non specializzati, bisogna mettere tutti nelle condizioni di poter accedere ai corsi. La continuità didattica sul sostegno si ottiene con il ruolo».
Manovra
Nella legge di Bilancio 2024 è previsto anche il rinnovo di Ape sociale e Quota 103: per il sindacato sono «misure palliative». Pacifico spiega per quale motivo: «Abbiamo sempre detto che gli anni di formazione universitaria devono essere riscattati gratuitamente. E poi ci vuole una finestra specifica per il personale scolastico che è il più vecchio al mondo, un gap generazionale tra insegnanti e studenti ormai troppo largo, e un burnout che ancora non è riconosciuto dallo Stato. Tutto dopo che si è lavorato per anni lontano da casa. Anche per questo vorremmo un’indennità per i fuori sede, agevolazioni per gli affitti, buoni pasti e così via».
No ai vincoli sulla mobilità e personale Ata
Anief chiede anche la sparizione dei vincoli sulla mobilità, sempre tramite il decreto milleproroghe: «Noi vorremmo almeno prorogare la deroga per i neoassunti e poi cercare di garantire i trasferimenti del personale. Si può fare con un cambiamento totale delle aliquote», dice ancora Pacifico. Il sindacalista ha anche commentato la mancata proroga di tutto l’organico aggiuntivo Ata: «Chiediamo chiarezza ancora nel Milleproroghe e chiediamo certezza almeno per questo anno scolastico, oltre alla proroga fino al 2026 come previsto dal decreto anticipi». Sempre sugli Ata, in particolare sulle graduatorie di terza fascia Ata, c’è anche la possibilità che vengano recepite le novità previste dal Ccnl: «Penso si farà in tempo. A giorni ci dovrebbe essere la firma». Pacifico ha quindi ricordato, sui supplenti in attesa di stipendio da mesi, che «è stato promesso lo sblocco dei pagamenti l’11 gennaio. Il Mef ha sicuramente delle responsabilità. Per Anief anche i supplenti brevi dovrebbero avere il salario accessorio. La scuola deve essere considerata anche dopo il covid». Quindi, ha commentato il possibile voto “la prossima primavera, il 7 maggio”, del rinnovo del Cspi: «è importante votare perché è da 8 anni che non si vota. Anief presenterà le sue liste assieme a Udir per i dirigenti scolastici».
Infine, a proposito della sperimentazione della filiera tecnologico-professionale, il presidente del giovane sindacato ha detto che è giusto «avvicinare il mondo della scuola al mondo del lavoro: è uno degli obiettivi di tutti i paesi più sviluppati. Speriamo che tutto non si riduca all’anno in meno delle superiori. Per noi l’obbligo scolastico deve essere esteso dai 3 ai 18 anni».
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